La vendemmia che verrà: qualche previsione

Quanto è cambiata la vigna da quando, a febbraio, sono apparse le prime gemme?
Ogni giorno ci stupiamo delle sorprese che i vigneti ci riservano: i grappoli continuano a crescere e le piante diventano sempre più rigogliose, la natura segue il suo corso.
La vendemmia che verrà qualche previsione

La vendemmia che verrà qualche previsione

15 Luglio 2019 – L’anticiclone africano che, nei giorni passati, ha tenuto la Sicilia in un morsa bollente, ha reso particolarmente difficile ogni attività nei vigneti.
Si comincia presto a lavorare, nonostante tutto, per permettere ai grappoli d’uva di continuare a maturare: il periodo della raccolta dell’uva si avvicina e tutto deve andare per il meglio. 

Il nostro Luca Pitino – Export Manager della cantina e nostro “narratore del vino” – segue costantemente questa delicata fase di attesa che ci condurrà finalmente alla vendemmia. Mentre si ripara gli occhi dal sole abbagliante, scruta quell’orizzonte verde come se volesse interrogare ogni singolo grappolo per sapere come sarà la vendemmia del 2019. 

Una domanda che ci fanno molto spesso anche gli ospiti che accogliamo in cantina.
Sono curiosi, soprattutto, di sapere che tipo di attività si svolge in vigna in questo periodo e soprattutto con questo caldo. Luca spiega che un vigneto richiede cure costanti e che il lavoro non si ferma mai. Ci sono sempre cose da fare e chiarisce che “abbiamo effettuato la cimatura ovvero il taglio dei tralci, per contenere la vigoria della vite e favorire la formazione di nuove foglie. È un’operazione molto importante, perché la riequilibratura della vegetazione alleggerisce le piante, che possono concentrare le proprie risorse nei grappoli in maturazione; favorisce la nascita di nuove foglie, responsabili dell’elaborazione delle sostanze nutrienti necessarie alla pianta, che vanno ad affiancare quelle più vecchie e meno attive; infine, evita che i tralci in eccesso coprano le uve in maturazione, aiutando la pianta anche a sviluppare anche una resistenza alla siccità.
Effettuiamo, infine, le operazione di trinciatura: i residui di potatura vengono sminuzzati e miscelati con il terreno per conferire e mantenere un adeguato livello di sostanze organiche nel suolo. Qualora entro luglio iniziasse l’invaiatura – la pre maturazione dei grappoli – procederemo con il diradamento e, cioè, con la riduzione dei grappoli in eccesso”.

E se la stagione è particolarmente calda e afosa?

Tutti si sorprendono quando Luca ribadisce che il caldo non è necessariamente un male.
“Per periodi limitati, il caldo fa bene alle viti, ma se si prolunga troppo, in assenza di escursioni termiche notturne, le elevate temperature potrebbero creare dei problemi, amplificati da un tasso eccessivo di umidità”.
Caldo sì, quindi, ma non per periodi prolungati e, soprattutto, meglio se secco.

Cosa possiamo aspettarci dalla vendemmia del 2019?

Secondo Luca “è molto difficile fare previsioni vista la variabilità delle condizioni meteo. Oltre a questo caldo eccessivo, ci sono molti altri fattori che influenzano la salute della vite e, di conseguenza, quella dell’uva. Nel nostro caso, ad oggi, le piante e l’uva si presentano in buona salute e, al momento, sembrano esenti da problematiche che potrebbero influenzare la qualità del prossimo raccolto. Per la vendemmia, però, devono passare ancora alcune settimane e sappiamo bene ormai quanto le condizioni climatiche siano instabili ed estremamente variabili: tutto può cambiare nel giro di pochissime ore”. E come ci ricorda un detto popolare, “se non arde luglio e agosto, troppo aspro sarà il mosto”.

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